Incontro inaugurale IAPD – Sezione Italiana 9 dicembre 2020

“Sogniamo un mondo senza più violenza, un mondo di giustizia e di speranza.”

 Sulle note di “ The prayer”, interpretata da Andrea Bocelli e Celine Dion, si è inaugurata, mercoledì 9 dicembre, la sezione italiana dell’”Associazione interreligiosa per la pace e lo sviluppo” (IAPD), in occasione della Giornata internazionale dei diritti umani.

A tenere a battesimo l’inaugurazione è stato Carlo Zonato, presidente della “Federazione internazionale per la pace” (UPF Italia), che ha riassunto gli scopi della IAPD con le parole del Reverendo Moon: “Prima di tutto dobbiamo rispettare le tradizioni delle altre religioni e prevenire il conflitto e la discordia tra le fedi; secondo, far sì che tutte le comunità religiose cooperino nel servire il mondo.”

Dopo il filmato con i momenti salienti della vita dell’associazione e un contributo musicale, ha preso la parola l’Imam Nader Akkad, PhD e ricercatore, che ha affermato come fosse “molto bello vedere la composizione di questa giornata inaugurale, costituita da tanti fratelli di diversi culti e religioni.. e come fosse proprio questo il senso dell’associazione, di lavorare per la pace, lo sviluppo e per la prosperità dell’essere umano e dell’umanità.”

Per la Rabbina Barbara Aiello, prima rabbina donna in Italia, fondatrice del Movimento pluralista ebraico progressivo, “è un onore condividere con voi la festa di “Hannukkah”, delle Luci, che per noi porta la pace.. E’ un’opportunità per costruire il ponte interreligioso.” La Rabbina ha quindi acceso le otto candele del candelabro della festa, spiegandone il significato e ha concluso con un canto di benedizione.

Don Valentino Cottini, docente di Relazioni Islamo-cristiane, ha rilevato come la IAPD “mira alla pace tra le religioni. Come potrebbe la Chiesa Cattolica non aderire a un’iniziativa che mira alla pace facendo dialogare le religioni?” Ha quindi posto l’accento su come la Chiesa Cattolica “non cessa di cercare di creare legami ”, ha ricordato il lavoro di Papa Francesco con il grande imam di al-Azhar e l’enciclica “Fratelli tutti.”

Dopo lo stacco musicale dei Piccoli angeli, un corpo di ballo coreano, ha parlato Luis Miguel Perea Castrillon, Vescovo della “Anglican Episcopal Church of Europe”. “Abbiamo bisogno di costruire più ponti di comunione, anziché muri e frontiere che ci allontanano dalla pace.” “La novità di quest’associazione” ha aggiunto ” è l’invito concreto a rinnovare la nostra vocazione più intima e l’impronta d’amore che è stata seminata nel nostro cuore.”

Il Monaco buddista tibetano Tenzin Khentse, si è detto convinto che “chi vede nelle altre tradizioni solo una differenza e vede la sua come migliore, non sta facendo della religione. Chi invece vede nelle altre tradizioni confermata e sottolineata la propria, perché la sente raccontata con parole diverse e la può comprendere meglio, è realmente sul sentiero spirituale”.

Francesco Canale, Pastore Evangelico, ha rilevato come “ci sono luoghi del mondo, dove i credenti vengono perseguitati e luoghi dove c’è la possibilità di credere, ma dove si è smesso di farlo, manifestando un’aridità spirituale. Ecco perché realtà come la IAPD possono fare la differenza e devono essere sostenute.. Ci rammentano quanto è importante rispettare e ascoltare l’altrui versione del vero”.

L’incontro è proseguito con Michele Cavallotto, coordinatore della sezione italiana, che ha dato lettura della Dichiarazione fondativa della IAPD, cui hanno fatto seguito i messaggi augurali.

Gerardo Giovagnoli, delegato di San Marino al Consiglio d’Europa, ha ricordato come il suo Paese, “nel 2007, quando è stato alla presidenza del Consiglio d’Europa, ha voluto portare il tema del dialogo interculturale e religioso, perché si nutre del concetto di pace e di dialogo per la soluzione dei conflitti.”

Nel suo messaggio la dottoressa Raffaella Di Marzio, fondatrice del Centro per la libertà di religione (LIREC), ha spiegato di conoscere la IADP non solo per le attività internazionali, “ma perché conosco anche alcune delle persone che vi lavorano e proprio per questo voglio augurare a quest’associazione il massimo del successo, in un mondo, dove i valori sono spesso enunciati, ma poco praticati.”

L’evento è terminato con il conferimento della nomina di Ambasciatori di pace ai relatori. “Trascendendo le barriere razziali, nazionali e religiose” si legge nel diploma, “gli Ambasciatori di pace contribuiscono alla realizzazione della speranza di ogni generazione: un mondo di pace e di unità”.

 Dichiarazione IAPD