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Giustizia e pace: diritti da salvaguardare e promuovere
Maturità individuale e coesione nella coppia


Si è conclusa la nona edizione del Trofeo della Pace, con i 3 significativi eventi di giugno: sabato 21 per la prima volta si è tenuta un'edizione speciale all'interno della Casa Circondariale di San Vittore a Milano, con un quadrangolare di pallavolo femminile con le detenute; poi domenica 22 le partite conclusive del lungo torneo interetnico di calcio con la vittoria finale dell'Ecuador; infine sabato 28 ancora calcio con un triangolare nel carcere di San Vittore, con 2 squadre che sono entrate per giocare con la squadra dei detenuti.

 Non è questo il momento di soffermarsi su cosa ha significato per tanti giovani, ma anche per noi accompagnatori, entrare in carcere e condividere 2 intere mattinate con le detenute e i detenuti di San Vittore, ma certamente questa è stata un'esperienza che ha segnato il cuore e allargato la visione di tutti i partecipanti, come dimostrano le testimonianze di chi c'era e il desiderio di volerla ripetere, cosa che vorremmo fare a settembre, in occasione della "Settimana della Pace", intanto ringraziamo la Direzione con le Educatrici di San Vittore e l'Ass. Progetto Liberazione in Carcere.

Il Trofeo della Pace 2014 era iniziato sabato 17 maggio, con la conferenza stampa di presentazione e la cerimonia del sorteggio tenute presso la Sala Consiliare del Comune di Monza, con i capitani e altri giocatori, alla presenza di Silvano Appiani, Consigliere Delegato allo Sport; Dino Dolci, già VicePresidente dell'Ass. Nazionale Allenatori; Martino Cazzaniga, VicePresidente del Comitato brianzolo della UISP.

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Queste le parole iniziali di Carlo Chierico, Presidente della Universal Peace Federation di Monza e animatore del Trofeo: “La pratica di un'attività sportiva può davvero essere strumento di valori ed ideali che poi si riversano nella vita di tutti i giorni, quando si riconosce nell'altro non più uno straniero sconosciuto ma un'amico, scoperto dapprima come leale avversario su un campo sportivo, partendo dalla passione comune per il gioco”. “Sosteniamo una manifestazione – ha commentato Silvano Appiani – che oltre a favorire la pratica sportiva promuove i valori dell'amicizia, dell'integrazione, della conoscenza e del rispetto reciproco tra persone residenti sullo stesso territorio ma di diverse culture, tradizioni e nazionalità”.

Poi per 4 domeniche consecutive circa un centinaio di giocatori, suddivisi nelle 8 squadre partecipanti, hanno dato vita a partite sempre interessanti, con molto agonismo e spunti tecnici notevoli, soprattutto da parte delle squadre più dotate, mentre gli amici tibetani, con la loro partecipazione, hanno ricordato a tutti la causa dei diritti umani in Tibet. Molto apprezzate dal pubblico le partite, soprattutto quelle della giornata conclusiva, con la finale per il terzo posto vinta dalla squadra mista del Sudamerica contro la squadra CMR50, composta dai giovani ospiti del Centro Mamma Rita di Monza, che per la prima volta hanno partecipato al torneo, in occasione del 50° anniversario del Centro, noto per la sua accoglienza verso i più deboli, mentre la finalissima è stata vinta dai fortissimi giocatori dell'Ecuador, che battendo la squadra italiana della UPF, hanno dato per la prima volta la vittoria ad un team sudamericano, dopo tante edizioni vinte da squadre con giovani originari dell'Africa.

La domenica conclusiva si è chiusa con una bella giornata di festa, con le partite finali, le premiazioni per tutti e il rinfresco condiviso con i giocatori. Vi hanno partecipato, tra gli altri, anche gli esponenti del Comune di Monza, l'Assessore all'Istruzione Rosario Montalbano e il Delegato allo Sport Silvano Appiani. Molto applaudito dal pubblico il testimonial di quest'anno, l'ex giocatore Astutillo Malgioglio, già campione d'Italia con l'Inter di Trapattoni ma anche campione nella vita di tutti i giorni, per il suo notevole e costante impegno nel sociale con l'Associazione ERA77 di Piacenza.

Non tutto quest'anno è filato liscio, c'è stato anche un episodio negativo sul campo, con una lite tra due squadre partecipanti, ma come ha scritto Dino Dolci: "... anche lo sport ha bisogno di educazione e prima ancora di produrre educazione. Ed è un processo che ha bisogno di buoni maestri, buone pratiche, come il Trofeo della Pace, ma anche tempi non brevi, mettendo in conto anche difficoltà e battute d'arresto. Momentanee. Perché anche queste si tradurranno in motivazione ulteriore a fare meglio, perché credo che l'episodio spiacevole possa diventare un'opportunità per elevare il livello di sensibilità e responsabilità. Perché è ovvio che si possa fare meglio, soprattutto nella prevenzione e nell'Educazione allo Sport."

Nel terminare, un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno collaborato: il Comune di Monza, l'Ass. La Baita dell'oratorio San Giuseppe di Monza, il giornale on line Il Dialogo di Monza, l'AC Calcio Monza Brianza 1912, la Società Sportiva Fiammamonza che ha concesso lo stadio Sada per le partite inaugurali e le finali, il Comitato Brianzolo della UISP, l'Unione Italiana Sport per Tutti, sia per la condivisione degli sforzi organizzativi che per il supporto tramite il loro settore arbitrale.

Ricordiamo infine che sul sito dedicato www.trofeodellapace.org è possibile visionare i risultati completi delle partite, articoli, info e foto delle squadre e dei vari momenti, oltre alla rassegna stampa, mentre invitiamo gli interessati a vedere il significativo video conclusivo realizzato da BrianzaChannelTv, con brevi interviste ai protagonisti e agli ospiti, pubblicato anche su YouTube al link: https://www.youtube.com/watch?v=vQcXb4wTCUI&feature=em-share_video_user

UPF Universal Peace Federation - sezione Monza Brianza. Tel. 3930077700 mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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