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Giustizia e pace: diritti da salvaguardare e promuovere
Maturità individuale e coesione nella coppia

Relazione di Maria Gabriella Mieli, Presidente Federazione delle Donne per la Pace nel Mondo - Italia

Darfo Boario Terme (BS) 19-20 maggio 2012

“Il ruolo della donna nella famiglia del 3° millenio”

Sono fermamente convinta che non esistono differenze in termini di valore ed obiettivi, quando parliamo del ruolo della donna nella famiglia, sia che io viva ora all’alba del terzo millennio, piuttosto che in qualsiasi epoca precedente, o addirittura futura. 
La famiglia  di oggi è veramente diversa, e quanto, dalla famiglia delle ere precedenti?

 

Noi donne non siamo nate per confrontarci o competere e lottare con e contro gli uomini, e nemmeno imitare le caratteristiche, le disposizioni o i ruoli e appropriarcene con la forza. E non siamo qui nemmeno per aiutare o essere protette dagli uomini. Noi donne siamo individui indipendenti che, come rappresentanti dell’altra parte della natura di Dio, completiamo e rendiamo tale un uomo nel senso pieno della sua essenza.
Donne illuminate sono il centro dell’amore, della pace, dell’armonia e del servizio e in questo modo preservano la famiglia, perché solo nella famiglia un uomo e una donna si complementano e vivono il vero amore per il bene dell’altro e dei figli che nasceranno e una famiglia sana è la scuola dell’amore e della virtù. Ed il punto iniziale della pace nel mondo si trova proprio nelle madri al centro di queste famiglie.
Il mio ruolo come donna di questo tempo mi porta ad essere consapevole della mia dignità come figlia di Dio portando la mia famiglia nella giusta direzione in un mondo di pace , armonia e amore. In questo non vedo alcuna differenza in termini di obiettivi tra me e una donna vissuta in un’epoca precedente.
Negli incontri con la  Federazione delle Donne per la Pace nel Mondo, inizio sempre leggendo il nostro  Giuramento che ricorda sia a me che a tutte le persone presenti,  aspetti molto importanti per la nostra vita, in termini di obiettivi. Quando vivo con attitudini di purezza e un cuore di pietà filiale verso i miei genitori, di fedeltà e sacrificio verso mio marito; quando nutro i miei figli con amore e devozione, e mi preoccupo di creare una famiglia di vero amore verso Dio e verso il prossimo, io pongo le basi per qualificarmi degnamente ad avere un ruolo di responsabilità nella società, servendola attivamente , percorrendo la strada verso un mondo di pace così come inteso nella creazione originale.
Noi donne abbiamo dei talenti e delle qualità innati, che possono emergere solo se possiamo metterli in pratica, proprio come si impara a parlare parlando e a camminare camminando. Abbiamo un valore unico che deve essere scoperto: ciò può avvenire soltanto quando ci assumiamo le nostre responsabilità come individui e come membri di una famiglia, ognuno con i propri ruoli.
Noi donne siamo state dotate di un grande dono: quello di dare nascita ai nostri figli; lo facciamo in complementarietà, curandoci per nove mesi del seme della vita, nutrendolo e proteggendolo. Il nostro compito continua quando i nostri figli nascono, e oltre a curarli e nutrirli fisicamente, ci impegniamo a trasmettere loro il vero amore e il principio di vivere per gli altri, praticandoli prima di tutto nella famiglia. Noi dobbiamo dare l’esempio. La famiglia è la cellula della società: famiglie sane formano società sane, proprio come cellule sane danno vita e mantengono corpi sani.
Il nostro ruolo di donne nel terzo millennio consiste prima di tutto proprio in questo: riscoprire il nostro valore originale. La strada per arrivare a ricoprire incarichi di responsabilità nella società passa proprio da qui.
Mi piace ricordare una frase della nostra fondatrice, la Dottoressa Hak Ja Han Moon, moglie del Dott. Rev. Sun Myun Moon e, aspetto ancora più importante, madre di 14 figli:
“Ogni volta che decido di fare una passeggiata perché vorrei un po’ d’aria fresca, la sensazione iniziale di andare lontano da casa mi dà una meravigliosa liberazione; ma dopo una magnifica passeggiata, non c’è nulla di meglio della sensazione che si prova quando si è di ritorno sulla strada di casa, quando abbiamo deciso che stiamo tornando a casa”.
Pensando in un altro modo, ci sentiamo meglio dopo aver preso una decisione, ed una delle più importanti, analizzandoci, è quella di perdonare noi stesse, di amare incondizionatamente e di portare unità, di reclamare la nostra posizione di figlia di Dio e di tornare a casa dal nostro Padre Celeste.
Devo avere il coraggio di lavorare su me stessa, di volare da sola come fa un’aquila, e anche di imparare a lavorare in gruppo, come le anatre quando si muovono in squadra, di lavorare sulla mia responsabilità individuale, affinché la mia mente guidi il mio corpo.
Tutti noi conosciamo questa sensazione, perché in fondo, non importa dove siamo nella vita o dove andiamo, alla fine vogliamo sempre tornare a casa.
Il lavoro che andiamo a fare nelle nostre famiglie come donne è prezioso, nel contribuire fortemente a costruire il mondo ideale, perché se possiamo essere responsabili per la nostra famiglia, ogni  famiglia, una alla volta, come pietra d’angolo o blocco centrale della nostra società, allora quel mondo di pace tanto agognato, non può che essere nelle nostre mani, il nostro ritorno a casa.
Noi donne abbiamo dei talenti e delle qualità innati, che possono emergere solo se possiamo metterli in pratica, proprio come si impara a parlare parlando e a camminare camminando. Abbiamo un valore unico che deve essere scoperto: ciò può avvenire soltanto quando ci assumiamo le nostre responsabilità come individui e come membri di una famiglia, ognuno con i propri ruoli.
Noi donne siamo state dotate di un grande dono: quello di dare nascita ai nostri figli; lo facciamo in complementarietà, curandoci per nove mesi del seme della vita, nutrendolo e proteggendolo. Il nostro compito continua quando i nostri figli nascono, e oltre a curarli e nutrirli fisicamente, ci impegniamo a trasmettere loro il vero amore e il principio di vivere per gli altri, praticandoli prima di tutto nella famiglia. Noi dobbiamo dare l’esempio. La famiglia è la cellula della società: famiglie sane formano società sane.
Il nostro ruolo di donne nel terzo millennio consiste prima di tutto proprio in questo: riscoprire il nostro valore originale. La strada per arrivare a ricoprire incarichi di responsabilità nella società passa proprio da qui.
Il mio ruolo è anche quello di incoraggiare il perdono, la riconciliazione, l’amore e l’unità. Io posso guarire, e posso anche guarire le ferite che stanno separando i nostri figli, che ci separano dai nostri genitori e parenti, dai nostri mariti: Io torno a casa, sono tornata a casa.

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